Gigli e rose la focraccia e l’app di contemporaneofood

by Federica Tommei
GiglieRose ricetta della frocaccia

Gigli e rose la focraccia e l’app di contemporaneofood

Eccoci nuovamente con il nostro appuntamento settimanale, che solo per questa settimana ha raddoppiato, per parlarvi dell’intervista ad una ragazza deliziosa: Roberta Niglio e il suo blog Gigli e rose, inoltre potete seguirla anche sulla sua bacheca Instagram, davvero deliziosa qui trovate il link

Vi ricordo che questa iniziativa la sto portando avanti con Cristina Saglietti del blog Contemporaneofood

Ogni settimana leggerete le interviste a blogger e appassionati di food e food photography . Lo scopo della nostra iniziativa è come vi spiegavo qui, la voglia di costruire una community di appassionati di cibo e fotografia. Gli intervistati appariranno con due diverse interviste, una sul mio blog e una su quello di Cristina.

Gigli e Rose frocaccia

Gigli e Rose frocaccia

Per l’occasione gli intervistati prepareranno una ricetta che verrà inserita nell’app di contemporaneofood, in cui rimarrà in modo permanente, e definitivamente, senza modifiche nel corso del tempo. L’app di contemporaneo food la potete scaricare su app store e su google store.

Tornando alla intervistata di oggi, Roberta è una ragazza che mi ha semplicemente affascinato, navigare sul suo blog, mi ha fatto sentire a casa, coccolata e vezzeggiata, immersa nei suoi ricordi d’infanzia legati alla sua nonna, e alla loro passione per la cura del lievito madre e delle ricette genuine di una volta.

Per l’occasione di questa intervista Roberta ha preparato una focraccia, si avete letto bene, “focraccia” con lievito madre. La sua ricetta la potete leggere qui, intanto vi accenno gli ingredienti:

Focraccia con lievito madre
Ingredienti
500 gr di farina 0 (250 w)
100 gr di farina integrale
150 gr di lievito madre
un cucchiaio di olio
22 gr di sale
370 gr circa di acqua
1 cucchiaino di miele
GiglieRose Ricetta frocaccia

GiglieRose Ricetta frocaccia

Ma passiamo alla sua intervista:
  1. Ti conosco per la prima volta, e sono rimasta affascinata dal tuo blog, ben curato, mi sono rilassata leggendolo. Raccontaci qualcosa di te, studi giurisprudenza ma nella tua biografia dici che sei partita con l’idea del blog e non sai dove ti porterà?!? Siamo curiosi…
 Ti ringrazio per questi bellissimi complimenti, ho provato la stessa sensazione leggendo il tuo blog.
Giglierose è nato lentamente, fra dubbi e incertezze, ogni volta che decidevo di metterlo online trovavo qualche difetto e cercavo di perfezionare il tutto, ma poi sono stata spronata dalle persone che amo e ho preso coraggio pubblicandolo. Ci ho dedicato giorni e notti intere e sapere che sono riuscita a trasmettere ciò che voglio anche ad una sola persona mi rende davvero felice.
Tengo tanto a questo mio progetto e non so davvero dove mi porterà, sicuramente sto già percorrendo un bellissimo viaggio conoscendo persone splendide e realtà interessanti, questo per me è un ottimo punto di partenza.
2. Le tue foto mi piacciono molto sanno di vita vera, cerco di spiegarmi, molto spesso noi blogger impostiamo dei set per le foto di food, mentre i tuoi scatti sembrano provenire dalla “vita reale”, senza alcun artifizio. Come nasce questa tua passione per la foodphotography?
 Ti ringrazio. Attraverso le mie foto provo a trasmettere quello che mi piace: la semplicità, la spontaneità e le emozioni. Non riuscirei a farlo, attraverso uno scatto che non rappresenti un po’ me e ciò che vivo ogni giorno.
In più il luogo in cui vivo è un set a cielo aperto.
Credo che la passione per la food photography sia il risultato del connubio di due mie grandi passioni, la cucina e la fotografia. Immortalare il cibo per raccontare storie, è quello che preferisco.
3. Parli molto di tua nonna nel blog, sembra essere la coprotagonista, hai imparato da lei a cucinare, immagino, quale ricetta preparavi più spesso, o amavi preparare insieme a lei?
 Sì, mia nonna Iolanda era una donna cilentana che amava preparare pranzi succulenti per tutti noi e mia nonna Santina, cremonese, faceva altrettanto. Entrambe erano due splendide cuoche. Le prime ricette che mi vengono in mente? Con nonna Iolanda preparavo spesso il pesce al forno con le patate, uno dei miei piatti preferiti, e con nonna Santina i ravioli “i marubini”, anche se potevo solo guardare. Fare la sfoglia all’uovo era un vero e proprio rito per lei.
4. La tua bacheca IG sa di buono, lo stile che ho riscontrato nel blog lo riproponi su Instagram, foto da mangiare con gli occhi, che trasmettono calore, sei proprio sicura di voler fare l’avvocato? Parlaci ancora un po’ di te…
Mi piace questa domanda.
Ti confesso che sto ridendo sotto i baffi, perché spesso me lo sono chiesta anche io “Ma sei proprio sicura di voler fare l’avvocato?” In realtà no, non volevo farlo neanche quando ho iniziato a studiare giurisprudenza, perché ho sempre desiderato sfruttare la mia laurea in un altro modo.
Ho sempre adorato il mondo della comunicazione, alla fine parte tutto da lì e in futuro mi piacerebbe lavorare in questo ambito.
In più adoro scrivere e raccontare e chissà, magari un giorno potrei partire da una foto di una fetta di torta per parlare del diritto tributario o del diritto civile, potrebbe essere un’idea *ahahah.
5. Quale tra le ricette della tradizione culinaria del tuo paese preferisci preparare?
Te ne dico due, una per ognuna delle mie due terre.
Le pasticelle di Natale, che sono uno dei dolci tradizionali del Cilento, con pasta frolla e crema di castagne e i ravioli  di carne “marubini” cremonesi.
Ti ringrazio per queste domande e per avermi fatto viaggiare un po’ nei ricordi.
E ringrazio voi che ci avete letto e siete arrivati fin qui. Vi abbraccio.
E dopo questa meravigliosa digressione nel mondo di Roberta, vi ricordo che l’altra parte dell’intervista la potete leggere sul blog di Cristina Saglietti contemporaneofood, e vi do appuntamento alla rubrica alla prossima settimana.

 

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